La carica dei 200. Che sono gli studenti del Liceo Sportivo Cardano di Milano.

Con loro, Paolo Genovesi, fotografo da sempre impegnato in cause sociali, e Oliviero Bellinzani, alpinista con disabilità. Che sono la passione, l’impegno, il crederci, il non mollare mai.

L’ALPINISTA Oliviero ha perso una gamba a 21 anni ma dopo l’incidente non ha rinunciato alle sue passioni, trovando anzi più semplice talvolta sfidare la montagna che le barriere sociali, gli è sempre piaciuto esplorare e andare alla ricerca di cose nuove. Da piccolo era amante dei romanzi di avventura che sognava di compiere in prima persona, il mistero, l’incerto lo hanno sempre affascinato. Non ama la competizione che non lo stimola ma il suo obiettivo non è mai stato tagliare per primo un traguardo, prevalere su avversari, se mai confrontarsi e rapportarsi con gli altri dai quali imparare ma cui anche insegnare qualcosa. “Il mondo visto sempre da lassù, la dimostrazione che i limiti sono soprattutto nella mente prima che nel corpo ed è solamente la paura ad impedire di andare oltre il proprio limite e la commiserazione o auto commiserazione, purtroppo molto frequente nei disabili, altro freno da scollarsi di dosso per reagire”.

YOU ABLE ONLUS L’incontro è stato organizzato da You Able Onlus, Associazione impegnata dal 2012 nel sostenere persone con una disabilità e nelle relative attività di sensibilizzazione quest’oggi rivolte ai giovani ragazzi della scuola e tese a mostrare il significato dello sport come strumento di riconquista della propria vita e sfida ai propri limiti, nonché ponte tra persone con disabilità e non.

AL LIMITE Nel corso dell’incontro è stato presentato il libro Oltre lo sguardo: Uomini e Donne alla ricerca del loro limite. Un libro di storie e immagini di atleti, tra i quali anche l’alpinista Oliviero. Sfide alla natura, all’ambiente, che si sono tradotte in imprese storiche, uniche, forse irripetibili, altre che si rinnovano, spingendosi verso l’estremo alla ricerca dei propri limiti. Ciò si verifica soprattutto in ambito sportivo, grazie ad atleti che hanno fatto la loro ragione di vita il raggiungimento di un obiettivo estremo per il quale si sono allenati, sottoponendosi ad una lunghissima ed accurata preparazione fisica ma anche e soprattutto psicologica e mentale perché oltre alla prestazione atletica era importante anche capire quale era il confine oltre il quale l’impresa si sarebbe trasformata in pericolo.

Al termine dell’incontro sono stati donati dei biglietti ai ragazzi per partecipare alla Milano Marathon insieme alla You Able Onlus, charity partner della maratona solidale milanese del 12 aprile.

a cura di Gian Luca Pasini – Gazzetta.it